Signal come alternativa a WhatsApp: occhio alle versioni false dell’app

Anche noi di Informatica per Anziani abbiamo parlato del “fastidio” provato da molti utenti in seguito alla comunicazione di WhatsApp, che ha reso noto l’aggiornamento riguardante i termini della privacy e la condivisione dei dati degli utenti stessi con Facebook (e non solo).
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Una situazione che sta portando molte persone ad abbandonare WhatsApp e a scegliere altre piattaforme di messaggistica, tra cui Signal, che ha visto crescere enormemente la sua platea di utenti nelle ultime settimane.
Tuttavia, anche su questo aspetto non potevano mancare gli hacker, che sono riusciti a realizzare delle false app Signal nel tentativo di trarre in inganno gli utenti.
Stessa icona di Signal e addirittura stesso slogan, ovvero “say “hello” to a different messaging experience”. Una truffa pensata molto bene, ma ci si può difendere. Come? Prima di tutto scaricando Signal solo da Store ufficiali come Google Play (un’indicazione che vale per tutte le app, ndr).
In più, una buona mossa è quella di controllare su Google l’affidabilità dello sviluppatore. Se ha creato parecchie applicazioni, tutte “serie”, si possono dormire sonni tranquilli. Se invece è praticamente sconosciuto, meglio non fidarsi.
Infine, bisogna guardare con attenzione i download (più il numero è alto, più l’applicazione è sicura), la data di pubblicazione (diffidate di quelle molto datate, sprovviste di aggiornamenti da mesi) e le recensioni degli altri utenti: se ci sono molte valutazioni a 4 o 5 stelle, l’app è sicura.