The Social Dilemma su Netflix, Facebook si difende: “Non è del tutto esatto”

Facebook ha fatto sapere di non aver molto gradito il documentario di Netflix, “The Social Dilemma”, che invece ha riscosso successo nel pubblico.
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Il film ha rivelato come i social network utilizzino algoritmi per far tornare le persone e anche le modalità utilizzate dalle aziende tecnologiche per influenzare le elezioni, oltre all’aumento dei tassi di depressione e suicidio. Un documentario talmente duro da spingere molte persone a togliersi dalle piattaforme Facebook e Instagram.
Un effetto che rischia di estendersi a macchia d’olio, ed è proprio questa la paura di Facebook. “The Social Dilemma” è apparso nella lista dei 10 film e programmi TV più popolari di Netflix nel mese di settembre, tanto da comparire ancora nella sezione Tendenze.
In un post pubblicato sulla propria pagina, Facebook ha voluto replicare a tutto ciò che è emerso nel documentario.
“Piuttosto che offrire uno sguardo sfumato alla tecnologia, viene fuori una visione distorta di come funzionano le piattaforme di social media per creare un comodo capro espiatorio per quelli che sono problemi sociali difficili e complessi”, si legge nel post di Facebook.
Nel film viene riportato che gli algoritmi di Facebook apprendono cose più specifiche sugli utenti, come il loro partito politico preferito, e mostrano loro le notizie che possono essere condivise con più probabilità. Il film ha suggerito che i social network dovrebbero mostrare agli utenti un mix di opinioni, per garantire equilibrio.
“Abbiamo riconosciuto di aver commesso degli errori nel 2016”, afferma il post di Facebook, riferendosi all’interferenza russa nelle scorse elezioni presidenziali attraverso i social media. Facebook ha compiuto diversi passi in avanti da allora, garantendo che verrà mantenuta l’integrità delle elezioni tramite controlli serrati, come ad esempio il divieto di nuovi annunci nella settimana che precede le elezioni e il “ban” per coloro che cercheranno di delegittimare il voto.