Smart Working, come migliorare? Consigli e comparazione app videoconferenza

Videoconferenza

Siamo nell’era dello smart working.

Vuoi rimanere aggiornato su tutte le ultime news? Iscriviti al nostro canale Telegram!

Complice la pandemia da coronavirus il processo di “virtualizzazione” del lavoro ha avuto una fortissima accelerazione, con l’home working divenuto una realtà per tantissimi lavoratori.

In poco tempo, siamo divenuti tutti esperti di videoconferenze – costretti come siamo stati ad effettuare le classiche riunioni face to face in videochiamata.

Siamo divenuti tutti esperti, ma magari ancora qualche consiglio può essere utile.

Per questo motivo, questo articolo diviso in due parti: la prima parte sarà dedicata a dei semplici ed intuitivi consigli per effettuare al meglio le videochiamate (evitando cadute di stile e problemi tecnici), la seconda ad una comparazione tra le varie app di videoconferenza (di cui abbiamo scritto abbondantemente ma qui proviamo a fare un riassunto complessivo alla data odierna).

Smart working, consigli per le videoconferenze

In vista di una conferenza di lavoro in video è importante scegliere un ambiente neutro e ordinato.

In molti optano per librerie, ché fa anche persona impegnata, ma qualora non siate dei gran lettori né volete fare i poser della cultura, una parete bianca ci pare più che adatta.

Sennò, è sempre possibile sfocare lo sfondo così da nasconderlo alla vista.

Per quanto riguarda posizionamento e luce, posizionano il computer lontano da persone e cose in movimento (noi stessi non dobbiamo mai stare troppo vicini alla telecamere) e soprattutto evitiamo di avere qualsiasi tipo di luce alle tue spalle, usando viceversa una lampada o una fonte di luce che ti illumini frontalmente.

Facciamo inoltre in modo di essere inquadrato a mezzo busto, per evitare di creare imbarazzi negli altri partecipanti alla videoconferenza. E per evitare imbarazzi a noi stessi, disattiviamo il microfono quando non parliamo in modo che eventuali rumori di fondo (o commenti censurabili) non disturbino la conversazione.

E’ sempre utile fare un check (controllare, per i non anglofoni) di webcam, cuffie e microfono qualche minuto prima dell’inizio della videoconferenza.

Per finire, per quanto riguarda la stabilità della connessione, verifichiamo che nessuno stia vedendo contenuti in streaming o stia facendo download di file pesanti (ovviamente ciò vale solo nel caso non abbiate a disposizione una connessione ultraveloce) e proviamo a connetterci col cavo di rete piuttosto che con la connessione wifi.

Smart working, le migliori app per la videoconferenza

C’è stata una vera e propria battaglia per conquistare fette di mercato in un momento in cui – tutto d’un tratto – i lavoratori di mezzo mondo hanno avuto la necessità di effettuare riunioni in videoconferenza.

Ha avuto un importante exploit Zoom, app di cui in precedenza nessuno o quasi aveva sentito parlare, ma sono ormai svariate le piattaforme che si offrono come app ideali per .e videoconferenze.

In questa sede, confronteremo Google Meet, Jitsi, Cisco Webex Meetings, Microsoft Teams, Whereby e – per l’appunto – Zoom.

Migliori app per la videoconferenza, numero partecipanti

Partiamo dall’aspetto legato al numero di partecipanti consentiti (detto che non vediamo a che pro avere la possibilità di avere centinaia di utenti connessi in una sola chiamata dato che dovrebbe essere una riunione di lavoro e non un rave party).

Whereby è l’app meno adatta per videochiamata di massa, consentendo un massimo di 4 utenti connessi alla volta. Per quanto riguarda Google Meet, Cisco Webex Meetings (da questo momento CWM) e Zoom si arriva ad un massimo di 100 utenti. Microsoft Teams 500 e Jitsi si parla di un numero teoricamente illimitato di utenti connessi in contemporanea (ma poi, di fatto, la qualità è garantita fino a 35 utenti).

Migliori app per la videoconferenza, durata massima

Passiamo quindi alla durata massima consentita, app per app.

In questo caso, partiamo dai soli 40 minuti di Zoom nel caso di chiamate di gruppo (anche se in tutti i casi ricordiamo come ci siano dei modi per bypassare questi limiti), passando per i 50 minuti di CWM e l’ora di Google Meet, per arrivare alla durata illimitata di Jitsi, Microsoft Teams e Whereby.

Migliori app per la videoconferenza, con quali è possibile registrare la chiamata?

Se in tutte le app succitate è possibile condividere lo schermo, solo Jitsi e Zoom consentono la possibilità di registrare la chiamata (detto che – anche in questo caso – si potrebbe registrare lo schermo con una app di terze parti e il problema è risolto).

Migliori app per la videoconferenza, integrazione altri strumenti di lavoro

Per quanto riguarda l’integrazione con altri strumenti di lavoro, tutte le piattaforme (tranne CWM) consentono l’integrazione con svariati strumenti: nel caso di Google Meet e Microsoft Teams, com’è ovvio che sia, l’integrazione è con gli strumenti di Google (per esempio Google Drive) e con le app di Microsoft 365

Migliori app per la videoconferenza, privacy e sicurezza

Terminiamo con un aspetto non di secondaria importanza, la privacy e la sicurezza (ricordate quante polemiche in tal senso per le falle di Zoom? Se non ricordate, di seguito un paio di articoli per ricordare).

Allarme privacy, Zoom condivide i dati degli utenti con Facebook

Zoom, è il turno dei problemi di sicurezza: hacker vendono 500mila credenziali sul Dark web

Andando con ordine: nel caso di Google Meet nessun d ato viene condiviso.

Nel caso di Jitsi, crittografia hop-by-hop (oltre ad ulteriori strumenti per proteggere le riunioni).

Nel caso di CWM, crittografia end-to-end a pagamento.

Nel caso di Microsoft Teams c’è l’autenticazione in 2 passaggi.

Nel caso di Whereby, DTLS-SRTP e crittografia end-to-end a pagamento.

E per finire, Zoom: la crittografia end-to-end è per tutti. Ma non è ancora arrivata.

Commenta

Potrebbero interessarti anche...