Nasce Neuralink: potremo controllare smartphone e computer con la forza del pensiero?

Elon Musk ha detto che la sua azienda segreta di neurotecnologie Neuralink mostrerà un “dispositivo” funzionante, presumibilmente un’interfaccia cervello-macchina, questo venerdì alle ore 18:00 (mezzanotte in Italia, probabilmente si potrà guardare sul canale YouTube dell’azienda).
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Musk ha parlato più volte della sua convinzione che i dispositivi BMI siano necessari per aiutare gli esseri umani a stare al passo con l’intelligenza artificiale integrando le nostre capacità intellettuali, ma in questo momento il suo obiettivo è molto più semplice: creare un dispositivo impiantabile che consenta alle persone di controllare telefoni o computer con la mente.
Dopo aver confermato un “aggiornamento dei progressi”, Musk ha offerto maggiori dettagli su ciò che verrà mostrato, riferendo che l’aggiornamento includerà la presentazione di un robot di seconda generazione progettato per collegare la tecnologia dell’azienda al cervello e una demo dei neuroni che “si attivano in tempo reale”, anche se non è ancora chiaro cosa si intenda esattamente.
Rispetto alle altre iniziative di Musk come Tesla e SpaceX, Neuralink pare essere ancora più ambizioso. L’azienda vuole connettersi al cervello utilizzando elettrodi flessibili più sottili di un capello umano, che vengono chiamati “fili”. Gli attuali dispositivi BMI utilizzano elettrodi rigidi per questo lavoro, che possono causare danni. L’inserimento di elettrodi flessibili è un compito molto più delicato e impegnativo, ed è proprio per questo che l’azienda ha voluto sviluppare un robot che funga di fatto da “macchina da cucire”, capace di svolgere il lavoro.
La speranza di Neuralink è quella di riuscire a rendere il processo di installazione per BMI non invasivo come la chirurgia per la correzione della vista nota con l’acronimo Lasik, eliminando anche la necessità di utilizzare l’anestetico generale.
Musk ha già parlato della necessità di un processo automatizzato simile a Lasik per BMI per superare i vincoli e i costi legati alla necessità di utilizzare chirurghi neurali altamente qualificati. Si tratta ancora di qualcosa di “lontano” nel tempo, anche se per Musk ci si potrebbe riuscire in pochi anni (tempistiche che alcuni definiscono esageratamente ottimistiche, ndr).
Molti scienziati hanno accolto con favore il coinvolgimento di Musk in questo campo medico, in virtù dell’enorme potenziale dell’IMC per aiutare le persone paralizzate e i pazienti con disturbi neurologici. Gli studi clinici, a detta di Neuralink, dovrebbero cominciare entro la fine del 2020.