Google OS vuole prendersi tutto: a breve le app di Windows sui Chromebook

Google ha rivelato all’inizio di quest’anno i suoi piani per supportare le applicazioni Windows sui Chromebook grazie a una partnership con Parallels.
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Si tratta di una collaborazione che vedrà l’avvio di una versione completa di Windows all’interno di Chrome OS, offrendo alle aziende la possibilità di eseguire app desktop esistenti sulla gamma di dispositivi Chromebook di Google, caratterizzati da un’estrema leggerezza. In un’intervista esclusiva con The Verge, Google ha spiegato nel dettaglio come e perché le app di Windows stanno arrivando su Chrome OS.
Google vuole dare l’accesso alle app di Windows solo quando l’utente ne ha veramente bisogno. Cyrus Mistry, Group Product Manager di Chrome OS, ha voluto fare un pratico esempio, spiegando che anche se il mondo è dominato dalla tecnologia Dolby Atmos, che consente praticamente di avere il cinema a casa, “ogni tanto devi comunque trovare il modo di rivederti quel vecchio video di un matrimonio su un VHS”.
“Vogliamo assicurarci che tu abbia questa opzione anche per le app di Windows – aggiunge Mistry – In questo modo sarai in grado di svolgere questa operazione nel momento in cui se ne presenterà il bisogno, ma non vogliamo che sia il mondo in cui vivi”.
Google sta “propagandando” il supporto di questa nuova app per Windows in Chrome OS come un grande incentivo per le aziende che stanno valutando l’utilizzo dei Chromebook per i propri dipendenti. I rivenditori saranno in grado di raggruppare Parallels Desktop con i dispositivi Chromebook Enterprise e gli amministratori IT saranno in grado di abilitare facilmente l’accesso a Parallels per i Chromebook registrati con Chrome Enterprise Upgrade.
Inizialmente, Parallels Desktop avvierà una copia completa di Windows, consentendo al sistema operativo Microsoft di funzionare parallelamente a Chrome OS e alle app Android. Chrome OS reindirizzerà persino determinati tipi di file Windows direttamente all’istanza di Parallels in modo tale da garantire un livello di fluidità ancora più alto (e certamente soddisfacente).
Mistry rivela anche che questo approccio potrebbe interessare anche altre soluzioni in futuro. Con tutta probabilità potrebbe coinvolgere la funzionalità Coherence di Parallels, una modalità che attualmente consente agli utenti Mac di eseguire app di Windows come se fossero applicazioni Mac native.