Tinder razzista? Utenti bannati per il loro supporto a Black Lives Matter

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Un’utente di Tinder, Jade Goulart, residente nello Stato dello Utah, ha recentemente deciso di utilizzare il suo account per supportare Black Lives Matter.

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Jade Goulart ha aggiunto la petizione per chiedere giustizia per Breonna Taylor alla sua biografia e ha scritto: “Risposta immediata se firmi questa petizione”, aggiungendo frasi a sostegno dei movimenti di protesta negli Stati Uniti.

Una settimana dopo, l’utente si è accorta di non riuscire ad accedere alla piattaforma: Tinder l’aveva bannata. 

“Mi sembrava che ci fosse qualcosa di strano – ha detto Goulart al sito Mashable – Così ho cercato e ho visto che Tinder stava bloccando gli account che sostengono BLM perché andavano contro la sezione dei ‘termini promozionali’ del regolamento della piattaforma”.

Il ban che ha colpito Jade ha riguardato quindi molte altre persone, scatenando un mare di polemiche. Per questo Tinder ha deciso di tornare sui suoi passi:  “Abbiamo espresso il nostro sostegno al movimento Black Lives Matter e vogliamo che la nostra piattaforma sia un luogo in cui i nostri membri possano fare lo stesso”, ha detto un portavoce a BuzzFeed News.

Tuttavia, alcuni utenti sostengono che Tinder stia ancora bannando gli utenti che supportano Black Lives Matter, chiedendo la fine di ogni tipo di discriminazione razziale. Spesso la piattaforma non fornisce alcuna spiegazione, anche perchè Tinder non ha un numero di telefono del servizio clienti o una chat dal vivo.

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