Arrestato a causa di un errore del riconoscimento facciale: le accuse di una ONG

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epa06156702 A visitor is mirrored in the artwork called 'Spirit is a bone' by Adam Broomberg and Oliver Chanarin during the exibition 'The Face, A Search for Clues exhibition' at the German Hygiene Museum in Dresden, Germany, 22 August 2017. The exhibition explores the face as a fascination of art, test modern methods of facial recognition or discover faces in clouds. It runs until 25 February 2018. EPA/FILIP SINGER

Grossa grana per la polizia di Detroit, che ha arrestato un uomo servendosi del riconoscimento facciale. Stando a quanto rivelato dai media americani, il software avrebbe commesso un errore: pertanto, a finire in galera è stata la persona sbagliata.

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Una situazione molto grave, che ha spinto una ONG per i diritti civili a presentare un reclamo formale contro la polizia di Detroit.

La American Civil Liberty Union ha chiarito i dettagli della vicenda, che sono stati riportati anche dall’agenzia ANSA.

Le videocamere di sicurezza di un negozio di Detroit hanno ripreso un malvivente mentre compiva un furto all’interno dell’esercizio. Il software ha identificato il ladro come Robert Williams, cittadino afroamericano. Un’individuazione che si è rivelata poi sbagliata per un errore del software stesso.

“La polizia di Detroit si è basata su una tecnologia difettosa e razzista, senza prendere misure ragionevoli per verificare le informazioni”, tuona la ONG, che ora chiede che la tecnologia del riconoscimento facciale non venga più utilizzata come strumento d’indagine. Oltre ovviamente all’archiviazione di ogni accusa a carico di Robert Williams, con le scuse della polizia.

Non è la prima volta che questi software commettono un errore, e non è certo un caso se aziende come Ibm, Amazon e Microsoft hanno già fatto sapere di no voler fornire più questi strumenti per il riconoscimento del volto alle forze dell’ordine.

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