Microsoft sotto accusa: il suo nuovo Windows Package Manager copiato da AppGet?

La scorsa settimana Microsoft ha sorpreso tutti con il suo nuovo Windows Package Manager (winget), ma nemmeno il tempo di gustare la novità che è già tempo di polemiche.
Vuoi rimanere aggiornato su tutte le ultime news? Iscriviti al nostro canale Telegram!
Sembra infatti che la società abbia copiato la meccanica principale da uno sviluppatore. Keivan Beigi, lo sviluppatore del gestore dei pacchetti AppGet, ha fornito un resoconto dettagliato su come Microsoft lo abbia contattato lo scorso anno mostrando un certo interesse per il suo lavoro.
Tuttavia, l’interesse è andato progressivamente scemando fino a sparire completamente. La settimana scorsa, Beigi è rimasto senza parole nell’assistere al lancio di Windows Package Manager, che ritiene un vero e proprio “plagio”.
AppGet è un gestore di pacchetti gratuito e open source per Windows, che automatizza l’installazione di software su PC Windows. Ha attirato l’attenzione di Microsoft l’anno scorso, dopo che Andrew Clinick, un manager di programma responsabile del modello di app presso Microsoft, ha contattato lo sviluppatore di AppGet Keivan Beigi.
Le conversazioni hanno portato Clinick a invitare lo sviluppatore ad accettare un ruolo in Microsoft che lo avrebbe visto lavorare sul miglioramento della distribuzione del software in Windows attraverso il suo lavoro su AppGet.
Tuttavia, Beigi sostiene di non essere più stato contattato dalla società per quasi sei mesi, fino al lancio del winget la scorsa settimana.
Beigi afferma che “la meccanica di base, la terminologia, il formato e la struttura manifest, persino la struttura di cartelle del repository di pacchetti” del winget di Microsoft sono tutti fortemente ispirati da AppGet. Microsoft menziona brevemente AppGet solo una volta nel suo annuncio, in una riga usa e getta che elenca altri gestori di pacchetti di Windows.
Altri sviluppatori di software open source si sono trovati in situazioni simili, dove il software di Microsoft è stato “fortemente ispirato” da alternative gratuite e open source.
“Siamo spiacenti di conoscere l’esperienza di questo candidato e stiamo esaminando le circostanze internamente“, afferma un portavoce di Microsoft in una dichiarazione rilasciata alla testata The Verge.