Microsoft si sbagliava su Linux e sull’open-source: il CEO Satya Nadella fa autocritica

microsoft linux open source

Microsoft ha cambiato completamente opinione su Linux, ed è certamente un fatto.

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In molti ricorderanno quali erano le opinioni del gigante di Redmond fino a qualche anno fa nei confronti di Linux. L’allora CEO di Microsoft, Steve Ballmer, non perse tempo nel definire Linux un vero e proprio “cancro” dal punto di vista delle proprietà intellettuali.

Era il 2001, ma la posizione dell’azienda rimase immutata per moltissimo tempo. Praticamente fino all’addio di Ballmer, che venne rimpiazzato nel 2014 dall’attuale CEO Satya Nadella.

Proprio da quel momento è cominciata la “redenzione” di Microsoft, che ha cambiato approccio nei confronti dell’open source grazie soprattutto all’influsso di Nadella.

Non stupiscono, quindi, le parole pronunciate dal presidente Brad Smith, che ha ammesso l’errore nell’atteggiamento di Microsoft di totale chiusura all’open source: “Microsoft era dalla parte sbagliata della storia quando l’open source è esploso all’inizio del secolo”.

Nel corso degli anni Microsoft, sotto la guida di Nadella, è diventata una delle aziende maggiormente sostenitrici e finanziatrici dell’open source e di conseguenza anche di Linux, che non viene più visto come una minaccia per Windows ma l’esatto contrario.

L’apertura di Microsoft Teams (utilizzatissimo durante questa emergenza coronavirus) e la trasformazione in open source di uno strumento di programmazione di grande importanza come Visual Studio Code stanno lì a dimostrarlo. Per la gioia degli sviluppatori.

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