Coronavirus, anche la giustizia si virtualizza: su Zoom il primo processo in videoconferenza

Le settimane di “lockdown” hanno fatto aumentare a vista d’occhio le videochiamate.
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Con l’impossibilità di potersi incontrare fisicamente, le persone si sono rifugiate nelle app di videochiamate – come ad esempio l’ormai popolarissima Zoom – per scambiare quattro chiacchiere, ma anche per svolgere attività indispensabili come lo smart working e la didattica a distanza.
Un tribunale del Texas, come raccontato da Reuters, ha pensato che questa soluzione potesse rivelarsi un’ottima alternativa anche per i processi.
Dall’idea alla realtà, dato che proprio il tribunale distrettuale della contea di Collin ha ufficialmente dato il via ai primi processi in videoconferenza su Zoom, ovviando così alla chiusura dei tribunali a causa del coronavirus.
Gli avvocati impegnati in una causa assicurativa hanno scelto una giuria a cui illustrare il caso utilizzando proprio l’app di videochiamata. I potenziali giurati, in tutto una ventina, si sono collegati su Zoom per la selezione, che è stata trasmessa anche in diretta su YouTube.
Si è trattato di quello che negli Stati Uniti viene individuato come “processo sommario con giuria”, ovvero di un processo della durata di un giorno solo dove i giurati ascoltano la versione di un caso ed emettono un verdetto non vincolante.
A quel punto, gli avvocati tentano una negoziazione, in modo tale da non arrivare al processo “vero”.