Coronavirus, i concerti virtuali sono il futuro? L’ipotesi

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La diffusione del contagio da coronavirus e il necessario rispetto di determinate regole anche una volta terminata la fase di “lockdown” imporrà un cambiamento in molte abitudini.

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Ad esempio, per molti mesi andare a vedere un concerto non sarà possibile, almeno non nelle modalità che conoscevamo fino ad oggi. Per questo si stanno studiando tante possibili soluzioni. C’è chi ha proposto il concerto (e anche il cinema) con gli spettatori nelle proprie auto, come se fosse un drive-in.

Ma c’è anche chi “caldeggia” la possibilità di praticare i concerti virtuali. In questo periodo i vari artisti cercano di tenere il contatto con il pubblico con esibizioni in streaming, sulla propria pagina Facebook o su altre piattaforme.

Chiaramente, dato che si tratta di una formula temporanea, gli utenti hanno manifestato un certo apprezzamento (basti pensare al video dei Backstreet Boys o alla recente iniziativa di Lady Gaga che ha coinvolto molti cantanti), ma quale sarebbe la reazione se i concerti “virtuali” diventassero la normalità, almeno fino al vaccino?

La stragrande maggioranza delle persone, sia fan che addetti ai lavori, è ovviamente contraria. La formula va bene come soluzione alternativa, ma non può essere sostitutiva del concerto “normale”, anche per le tante emozioni che questo riesce a dare. Quel che è certo è che serve un’idea per i prossimi mesi, dato che il distanziamento sociale resterà obbligatorio ancora per un bel pò.

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