Coronavirus e 5G, in quali nazioni è disponibile la nuova rete e perchè la cospirazione non regge

Nonostante le ripetute smentite del mondo scientifico, sul web continuano a comparire “fake news” sul presunto collegamento tra la pandemia di coronavirus e il 5G.
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Bufale che stanno scatenando anche gesti folli, come le antenne telefoniche incendiate nelle ultime settimane e i 39 ingegneri della BT Group aggrediti fisicamente o verbalmente nel Regno Unito
L’amministratore delegato di BT, Philip Jansen, ha chiarito come tutto questo non abbia alcun senso e che le teorie complottiste non reggono in alcun modo. “Non vi è alcuna base scientifica nelle tesi che accomunano il Covid-19 al 5G – ha detto Jansen – e l’Organizzazione mondiale della sanità ha fortemente smentito qualsiasi connessione tra 5G e coronavirus”.
Il 5G è disponibile in 34 paesi in tutto il mondo, stando ad un rapporto del febbraio 2020 reso pubblico dalla società di test di rete VIAVI. La rete di nuova generazione è già disponibile in 378 città in tutto il mondo.
Nell’elenco completo dei paesi, secondo il “report” di VIAVI, figurano Regno Unito, USA, Cina, Australia, Germania, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Austria, Bahrain, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Italia, Kuwait, Lettonia, Lesotho, Lituania, Principato di Monaco, Polonia, Romania, San Marino, Arabia Saudita, Sudafrica, Spagna, Svezia, Svizzera, Oman, Qatar, Trinidad e Tobago, Uruguay e Maldive.
Molti paesi colpiti gravemente dall’epidemia di Covid-19, come l’Iran (che ha 76.389 casi accertati), non hanno ancora a disposizione la rete 5G.