Zoom corre ai ripari e risolve il problema sulla privacy

Dopo le accuse di violazione della privacy, l’app Zoom è corsa subito ai ripari.
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L’applicazione ha raggiunto un’elevatissima popolarità in queste ultime settimane a causa del “lockdown” imposto dai vari governi per cercare di rallentare il contagio da coronavirus. Grazie a Zoom, infatti, gli utenti possono tenersi in contatto con videochiamate di gruppo. Inoltre, l’applicazione facilita molto le operazioni di smart working e anche di didattica a distanza (scolastica e universitaria).
Tuttavia, come riportato anche da questa testata qualche giorno fa, Zoom è stata “colta in flagrante” mentre condivideva dati degli utenti con Facebook senza aver ottenuto alcuna autorizzazione (anche se il problema è stato individuato solo su iPhone, ndr). Non dati strettamente personali, beninteso, ma sistema operativo, operatore mobile e affini, anche con utenti sprovvisti di account Facebook.
Anche se non si tratta del nome e del cognome dell’utente, questo comportamento di Zoom rappresenta comunque una violazione della privacy, ed è per questo che l’app è stata subissata di critiche.
Per questo Zoom ha deciso di correre ai ripari, riconfigurando la funzione di accesso tramite Facebook con un aggiornamento che dovrebbe risolvere definitivamente la questione. La stessa applicazione ha tenuto a precisare che la protezione dei dati degli utenti rientra tra le priorità.