Uscire dalla bolla di Google: le migliori altenative ad Android nel 2020

Google offre senza ombra di dubbio un servizio eccezionale in numerosi reparti.

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Basti pensare al prodotto che lo ha reso ciò che è, che gli ha permesso di crescere e di conquistare altri mercati: il motore di ricerca.

Poi è venuto il servizio di posta elettronica, il rivoluzionario (qualitativamente parlando) Gmail e l’acquisto della piattaforma YouTube.

E come dimenticarsi di Chrome? Un browser che ai suoi tempi spodestò prepotentemente Firefox.

Un altra menzione la merita senza dubbio Android, il sistema operativo per smartphone che è diventato il Windows della situazione conquistando il mercato mobile.

La creazione di un ecosistema di servizi eccezionali e soprattutto gratuiti ha permesso a Google di giganteggiare online dalla fine degli anni ’90 ad oggi.

Tutto questo però ha un costo: Google possiede una quantità enorme di dati sui suoi utenti.

Se così non fosse, il suo business non sarebbe sostenibile. Infatti, Alphabet (la società che controlla il brand Google) produce utili soprattutto vendendo quei dati agli inserzionisti (allo stesso modo di Facebook)

Se come molti, volessi provare a svincolarti dal dominio di questo titano digitale questa nuova rubrica può fare al caso tuo:

Uscire dalla bolla di Google.

Android: le alternative gratuite e/o open source

Ubuntu Touch

Ubuntu Touch è la versione mobile del famoso sistema operativo di casa Canonical.

Al momento si trattadi una tra le migliori proposte in questa categoria anche se è un dato di fatto che il mercato open source per smartphone è ancora poco competitivo.

KDE Neon con Plasma Mobile

KDE Neon con Plasma Mobile è un’altra incarnazione del versatile kernel Linux, questa volta sviluppata ad hoc per i dispositivi portatili.

Come suggerisce il nome, Plasma, l’interfaccia utente deriva dal Desktop Enviroment KDE Plasma che è certamente tra i migliori DE in ambito desktop ma è ancora acerbo per il settore mobile.

PinePhone “BraveHeart”

PinePhone “BraveHeart” è uno smartphone prodotto dalla società Pine64 che produce anche computer.

La commercializzazione è avvenuta a gennaio 2020 senza alcun sistema operativo già installato.

Il dispositivo è infatti rivolto agli utenti più smanettoni che amano sperimentare.
La società ha comunque mostrato un video in cui il telefono “gira” con quattro sistemi diversi, a sottolineare la versatilità e compatibilità del dispositivo.
Due dei sistemi mostrati sono i citati Ubuntu Touch e KDE Neon.

Gli altri due sono PostMarketOS e LuneOS.

Ecco il video citato:

LineageOS

LineageOS è di fatto un sistema Android.

Potresti sentirti spaesato dopo aver letto la precedente affermazione ma niente paura.

LineageOS è basato sul sistema di base Android che è open source ed è esente da ogni applicazione Google.

Gli svilupattori di LineageOS portano avanti questa ramificazione del sistema, ripulito da tutto ciò che è inerente con Google.

Purism

Purism è un progetto che mira allo sviluppo di un ecosistema open source sia per il settore mobile che per quello desktop anche producendo dispositivi come notebook e smartphone propri.

Lo smartphone commercializzato è denominato Librem 5.

Attualmente lo riteniamo tra i migliori sistemi in circolazione in questo nascente mercato.

Alternative Android: Apple iOS

Se vuoi liberarti dalla morsa di Google, potresti anche pensare di passare al rivale per eccellenza: iOS di Apple.

Anche questa scelta non è esente da criticità ma può avere un senso.

Per prima cosa, pur essendo iOS un sistema operativo chiuso per il quale non si conosce il codice sorgente è da dire che il core business di Apple non è quello di vendere i dati degli utenti. Quindi, almeno da questo punto di vista, potresti apprezzarlo.

Considera anche che i dispositivi Apple hanno prezzi che si collocano nella fascia top del mercato perché oltre ad essere di ottima fattura puntano tanto sulla questione brand. Non a caso, gli iPhone rappresentano al momento uno status symbol.

Ecco, se non sei interessato a questo aspetto potrebbe essere un ostacolo il dover pagare questo sovrapprezzo.

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