Il 4G permette agli hacker di impossessarsi della tua identità. E il 5G non risolverà il problema

Una delle garanzie che viene data a sostegno del 5G, ovvero la rete di ultima generazione, è che riesce ad assicurare una sicurezza maggiore rispetto al 4G. Ma è davvero così?
Vuoi rimanere aggiornato su tutte le ultime news? Iscriviti al nostro canale Telegram!
Niente affatto, almeno secondo i ricercatori dell’Università della Ruhr a Bochum e della New York University Abu Dhabi, che hanno individuato un “bug” che consentirebbe di rubare l’identità di un utente e anche di fare chiamate a suo nome.
In questo modo, i malintenzionati potrebbero compiere una serie di azioni molto pericolose, come ad esempio l’attivazione di servizi a pagamento all’insaputa della vittima, oppure la pubblicazione di documenti segreti sotto una falsa identità.
Ma quali sono i dispositivi interessati da questa problematica? Stando a quanto riferito dai ricercatori, che hanno individuato la criticità con il nome di “IMP4GT” (IMPersonation Attacks in 4G NeTworks), tutti i dispositivi che usano la rete LTE sono potenzialmente vulnerabili: smartphone, quindi, ma anche tablet e i vari prodotti che utilizzano l’Internet of Things.
Non essendoci protezione dell’integrità dei dati trasmessi, i pacchetti di dati scambiati tra il telefono e la stazione base possono essere modificati con l’introduzione di errori, andando quindi a creare i presupposti che consentono al malintenzionato di inviare comandi senza autorizzazione. L’hacker può quindi sostituirsi alla vittima, prendendo possesso della conversazione durante lo svolgimento della stessa.